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Il dolore al collo, o dolore cervicale, è un disturbo molto comune: si stima che quasi una persona su due lo sperimenti almeno una volta nella vita. Può comparire dopo ore passate davanti al computer, in seguito a un incidente, o senza un motivo chiaro. Ma nonostante sia così diffuso, il dolore cervicale non è sempre ben compreso. Troppo spesso viene semplificato, ridotto a “cattiva postura” o “contrattura”, quando in realtà si tratta di un fenomeno più complesso, che può avere molte cause e manifestarsi in modi diversi.

Non tutto il dolore al collo è uguale

Uno degli aspetti più importanti è riconoscere che esistono diversi tipi di dolore cervicale, ognuno con caratteristiche e trattamenti specifici. Le linee guida più aggiornate suggeriscono quattro principali categorie:

  • Dolore con rigidità e difficoltà nei movimenti: spesso legato a una ridotta mobilità articolare.
  • Dolore con alterazioni nel controllo del movimento: può comparire dopo un trauma o colpo di frusta.
  • Dolore associato a mal di testa: i cosiddetti “mal di testa da cervicale”.
  • Dolore che si irradia verso il braccio: spesso dovuto a un’irritazione o compressione di un nervo.

Questa classificazione aiuta i professionisti a costruire un percorso di cura più mirato, invece di proporre soluzioni generiche.

Oltre la postura: un dolore da comprendere, non da temere

Molte persone sono convinte che il dolore cervicale sia causato da una postura scorretta o da “qualcosa fuori posto”. Ma la ricerca scientifica ci dice che non esiste una postura perfetta, e soprattutto che il dolore non dipende solo da come stiamo seduti o da un’articolazione “fuori asse”. Il nostro corpo è forte, adattabile e capace di compensare.

Il dolore cervicale può essere influenzato anche da:

  • stress e stanchezza mentale
  • sonno di scarsa qualità
  • bassa attività fisica
  • ansia legata al movimento o alla paura di peggiorare

Per questo, limitarsi a “raddrizzare la schiena” o indossare un collare non basta o è addirittura controproducente. È molto più utile capire cosa sta succedendo e affrontarlo con un piano attivo e ragionato.

Cosa funziona davvero?

Le evidenze scientifiche più recenti ci indicano alcuni punti chiave per affrontare efficacemente il dolore cervicale.

  1. Movimento e esercizio terapeutico
    È l’approccio con il maggior supporto scientifico. Ma attenzione: non si tratta di “fare ginnastica”, bensì di un programma personalizzato che può includere:
  • esercizi per migliorare la mobilità del collo e delle spalle
  • allenamento della forza e della resistenza
  • esercizi per il controllo motorio e l’equilibrio
  • attività aerobica moderata, come camminare o pedalare

In ogni caso, gli esercizi vanno adattati alle esigenze specifiche di ogni persona.

  1. Educazione e rassicurazione
    Capire che il dolore non è sempre segno di danno, e che muoversi in sicurezza è possibile (e anzi, utile), aiuta a ridurre la paura e a migliorare i risultati. Le persone che ricevono informazioni chiare e corrette spesso migliorano più rapidamente.
  2. Tecniche manuali e terapie complementari
    Mobilizzazioni articolari, tecniche miofasciali o manipolazioni possono dare sollievo, soprattutto se integrate in un percorso attivo. Queste tecniche non sostituiscono l’esercizio, ma possono aiutare ad avviare il processo di recupero.

Quando è bene approfondire?

Nella maggior parte dei casi, il dolore cervicale migliora nel tempo con il giusto approccio. Tuttavia, è importante sapere quando rivolgersi subito al medico, per escludere cause più serie:

  • dolore molto intenso e improvviso, dopo un trauma
  • perdita di forza o sensibilità alle braccia
  • difficoltà nella deglutizione, nella vista o nell’equilibrio
  • febbre, dimagrimento inspiegato, storia di tumori
  • nausea, vertigini o sintomi neurologici associati

Questi sono segnali che meritano un’attenzione immediata.

Il ruolo della fisioterapia

Un fisioterapista esperto è in grado di valutare il tipo di dolore cervicale e proporre un percorso adatto. Questo percorso può comprendere esercizi guidati, educazione al movimento, tecniche manuali e, quando serve, il coinvolgimento di altri specialisti. In caso di dolore persistente, il lavoro del fisioterapista può includere anche aspetti legati alla gestione del dolore cronico, all’autoefficacia e al ritorno alle attività quotidiane.

Affrontare il dolore cervicale non significa trovare un esercizio miracoloso o il “trattamento giusto” una volta per tutte. Significa comprendere la natura del dolore, identificare cosa lo mantiene nel tempo e agire su più fronti. La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, il recupero è possibile. Con una guida competente e un approccio attivo, è possibile gestire il dolore e migliorare la qualità della vita, passo dopo passo.

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